giovedì 14 giugno 2018

Considerazioni finali



Nel 1973 Garrett Howard DeVlieg brevetta per conto della Boeing Company un sistema di frenata automatica per aeromobili, il quale ha come principale scopo quello di diminuire il livello di frenata impostato dal pilota per impedire il blocco degli pneumatici in fase di atterraggio. Ciò avveniva mediante l'impiego di due valvole: la valvola di controllo e la valvola a navetta. Se l'obiettivo della valvola di controllo è quello di assicurare una frenata equamente redistribuita su tutte le ruote del velivolo, quello delle valvole a navetta è quello di intervenire tempestivamente in caso di intervento eccessivo dei freni. 



Il sistema, sviluppato a ridosso della crisi energetica degli anni 70, è il risultato di quell'incredibile spinta di sviluppo ed evoluzione che seguì la Seconda Guerra Mondiale e resa possibile grazie alla nascente tecnologia elettronica. Oltre che morti e distruzione la Guerra Mondiale aveva lasciato in eredità nuovi materiali, nuove tecniche di assemblaggio e una poderosa macchina produttiva che necessitava di una riconversione al settore civile.

Prima di proseguire nella trattazione dell'evoluzione del meccanismo è bene ricordare come, pur essendo già presenti altri sistemi di frenatura automatica, DeVlieg affermasse di aver risolto tutti i difetti nei progetti precedenti grazie all'introduzione di una valvola di controllo del processo di frenata.

Basandoci sulla nomenclatura e riferimenti bibliografici, che possiamo delineare attraverso una word cloud e un elenco alfabetico, è possibile tracciare un profilo della tecnologia e del suo sviluppo nel tempo. Questo sviluppo segue pari passo lo sviluppo della tecnologia elettronica e dei materiali e migliora di volta in volta il meccanismo correggendo le problematiche che si presentano di volta in volta.

Infine va citato uno dei prodotti più rappresentativi che trassero grande beneficio dalla tecnologia di DeVlieg: il Concorde, il celebre aereo che terminò la vita operativa in seguito all'incidente in fase di decollo avvenuto a Parigi nel 2009.


Ad oggi il sistema di frenata viene implementato su controlli basati su logiche fuzzy che hanno il vantaggio di avere una facile inserimento negli impianti, in quanto capaci di simulare una strategia di controllo umana, tuttavia è possibile che il gran numero di regole che caratterizzano questa logica possano rendere l'analisi del problema piuttosto difficoltosa.


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