domenica 22 aprile 2018

Dal boom del dopoguerra allo shock petrolifero

La Seconda Guerra Mondiale e il successivo confronto tra blocco occidentale, guidato dagli Stati Uniti, ed il blocco socialista, guidato dall'Unione Sovietica, portarono uno straordinario sviluppo nell'ambito della tecnologia militare che si trasferì successivamente a quella civile. Tutto ciò si concretizzò in una forte spinta al progresso e all'innovazione tecnologica che unita ad un enorme sviluppo economico, favorito anche dagli investimenti di ricostruzione delle distruzioni del conflitto, diede vita a quella che può essere definita  "Terza Rivoluzione Industriale".
I progressi effettuati sui motori a reazione portarono allo sviluppo del programma spaziale, reso possibile anche dalla nascente tecnologia elettronica, le cui ricadute sull'industria civile crearono scenari e prospettive prima di allora impossibili da immaginare. 
Gli effetti dello shock petrolifero (1973)
Lo shock petrolifero del 1973 costrinse poi a ripensare i processi produttivi, determinando il brusco declino di tutte le produzioni basate su grandi concentrazioni di manodopera e portando alla ribalta il cosiddetto terzo settore, ovvero di quello legato ai servizi. Nell'ambito industriale comunque si cercò, sotto spinta dell'esempio dei sistemi produttivi asiatici, di favorire un'alta produttività unita al mantenimento della forza-lavoro. Pertanto l'aspetto quantitativo venne sostituito da uno sviluppo qualitativo dei prodotti. 
In particolare nel mondo aeronautico acquistò maggiore importanza l'efficienza energetica e si raffinò la tecnica costruttiva grazie al largo impiego di computer di bordo e di nuove tecnologie quali la produzione di materiali speciali (vetroresine, fibre di carbonio, leghe al titanio), la fresatura elettrochimica, l'incollaggio metallo-metallo. Inoltre si diffuse l'utilizzo di componenti elettronici negli impianti di bordo e nei dispositivi di controllo dell'aeroplano. Tra questi ricade il meccanismo di cui mi occupo in particolare: il sistema di frenata automatico per aeromobili.  

lunedì 16 aprile 2018

Glossario

Dall'analisi del brevetto relativo ai freni per aeromobili risaltano alcuni termini tecnici o gergali di cui analizzerò il significato:
  • Aircraft automatic braking system: letteralmente, sistema automatico di frenata per aeromobile. Un sistema studiato per assicurare la massima aderenza tra le ruote del velivolo ed il terreno evitando slittamenti.
  • Nose wheels: con questo termine si vogliono indicare le ruote anteriore dell’aereo, collocate quindi al di sotto del "naso" dell'aereo.
  • Touchdown: letteralmente toccare terra. È il termine utilizzato per indicare il contatto del carrello con la pista in fase di atterraggio.
  • Wheelspeed: letteralmente velocità della ruota monitorata dal sistema. Indica il valore del numero di giri al secondo che la ruota compie.
  • Hydraulic portion: parte idraulica del velivolo. È la parte dell’aereo che deve resistere a sollecitazioni provocate dalla pressione idraulica.
  • Runway: pista d’atterraggio. Pista attrezzata per l’atterraggio del velivolo.
  • Decelerationdecelerazione, ossia diminuzione di velocità o rallentamento del veivolo.
  • Anti-skid: antislittamento. È il sistema studiato per evitare incidenti di scivolamento delle ruote durante l’azione del sistema di frenata automatica.
  • Valve: valvola. Dispositivo che regola il flusso di liquidi o gas nelle condotte.
  • Control circuit: circuito di controllo. Emette una tensione che serve per controllare altri moduli.
  • Control/error/subsequent signal: segnali. In elettronica, corrente, tensione o radioonda applicabile all’ingresso o disponibile all’uscita di apparecchiature di controllo.

martedì 10 aprile 2018

Aircraft automatic braking system


A questo punto è giusto introdurre il viaggio alla scoperta di un'invenzione piuttosto recente, ovvero quella dei freni per aeromobili (aircraft automatic braking system), che verranno analizzati nel loro processo di realizzazione dalla sua ideazione fino alla realizzazione e applicazione sul campo.
Il progetto presentato da Garrett Howard DeVlieg nel 1973 prevede che il sistema di frenata automatico venga applicato all'impianto frenante degli aeromobili allo scopo di diminuire attraverso una valvola di controllo addetta al monitoraggio della pressione trasmessa alla valvola a navetta il livello di frenata impostato dal pilota ed evitare così incidenti durante la fase di atterraggio. Da ciò risulta facilmente intuibile che se l'obiettivo della valvola di controllo è quello di assicurare una frenata equamente redistribuita su tutte le ruote del velivolo, quello delle valvole a navetta è quello di intervenire tempestivamente in caso di intervento eccessivo dei freni. Trattandosi di un sistema di frenata esso conta tra le sue  principali funzioni quella antiskid (antislittamento), la quale prevede, in caso di slittamento di una ruota, che vengano attivati alcuni circuiti in grado di ridurre l'intervento dell'impianto frenante, riducendo la pressione di frenata.  Infine, quando il sistema di frenata automatico è disinserito dal pilota, il suo intervento sui freni viene trasmesso attraverso un segnale logico al sistema di controllo che attraverso un processo pressoché istantaneo regola la quantità di energia idraulica fornita all'impianto frenante. 

domenica 8 aprile 2018

"Gli uomini sono diventati gli strumenti dei loro stessi strumenti"

Questo celebre paradosso espresso da Henry David Thoreau  può essere utile per evidenziare quanto la tecnologia sia entrata nella vita comune fino a rendere noi stessi parte di un unico meccanismo. Dall'alba della civiltà la scienza tecnologica si è sviluppata partendo dalla creazione di strumenti che aiutavano l'uomo nelle sue attività, che sono serviti a creare macchine e che hanno ampliato le sue capacità fino a congegni nel cui funzionamento l'uomo interviene come parte integrante dello stesso.

Considerazioni finali

Nel 1973 Garrett Howard DeVlieg brevetta per conto della Boeing Company un sistema di frenata automatica per aeromobili , il quale h...